Est Europa, Medio Oriente, Asia. In Italia rimaneva, nella migliore delle ipotesi, solo la linea che faceva della qualità il suo valore aggiunto. Da circa un decennio è iniziato il percorso inverso: sempre più #madeinitaly. I luxury brand sono stati i primi, infatti, ad attuare la strategia del reshoring. E non è una novità.
Ma oggi il reshoring "non è più un lusso": il rimpatrio della manifattura non è più una priorità solo dell’alto di gamma ma può riguardare anche altri segmenti.
I dati presi in analisi sono quelli dello studio "Reshoring In Europe: Overview 2015-2018", realizzato dalle università di Bologna, Udine, Catania e L’Aquila per conto dell’agenzia comunitaria Eurofound. Il trend non è di dimensioni enormi, ma comunque sono segnali di un cambiamento in atto: lo studio infatti mappa in tutto 234 operazioni di reshoring (esclusi i Luxury Brand). L’Italia, insieme a Francia e Regno Unito, è tra i tre Paesi che ne ha beneficiato di più.
La manifattura italiana ringrazia.
Bentornati a casa!